Impianto antincendio: come avviene l’installazione?
- Perché è importante che l'installazione venga fatta da professionisti?
- Quali sono le fasi dell'installazione di un impianto antincendio?
Se tutte le fasi dell'installazione di un impianto antincendio non vengono eseguite correttamente, l’intero sistema potrebbe perdere di efficacia e non rispondere correttamente in caso d’incendio!
Ma procediamo per gradi.
Prima di parlare dell’installazione di un impianto antincendio bisogna capire perché è così importante possederne uno.
Con il termine generico di impianti antincendio si possono indicare tutti quegli impianti che sono preposti a difendere l’azienda dal rischio incendio sia che essi vengano attivati manualmente o in modo automatico.
Sappiamo che l’efficacia di un intervento su un principio d’incendio dipende dalla tempestività di attivazione delle procedure e dalla preparazione di chi interviene.
Un piccolo principio d’incendio, se lasciato crescere, arriva velocemente al “Punto di Flashover” dove diventa incontrollabile e difficilmente domabile se non dai Vigili del Fuoco.
PER QUALI AZIENDE E/O LOCALI È INDICATO UN IMPIANTO ANTINCENDIO?
Chiaramente installare un impianto antincendio efficiente nella propria azienda o attività commerciale non è solo un obbligo di legge, da adempiere in modo il più corretto per evitare falsi allarmi e malfunzionamenti, ma rappresenta un ottimo sistema per tutelare la vita dei propri dipendenti e della propria azienda.
Premesso questo, è chiaro che avere un tempestivo allarme diventa una cosa imprescindibile se l’obiettivo è la salvaguardia della nostra azienda.
A parte le richieste dei vigili del fuoco dalle quali non ci si può esimere, tutte le aziende dove è presente un ciclo produttivo con lavorazioni o trattamenti di prodotti, è consigliabile la protezione degli ambienti di lavori con un sistema di rilevazione e allarme incendi.
La cosa essenziale è che ogni tipologia di impianto deve essere progettato, realizzato e manutenzionato rispettando le specifiche norme e regole tecniche; per questo motivo è assolutamente indispensabile che queste attività vengano svolte da professionisti del settore.
DA COSA È COMPOSTO UN IMPIANTO DI RILEVAZIONE E ALLARME INCENDIO?
La normativa tecnica di riferimento è la UNI 9795 che definisce i criteri di dimensionamento, distribuzione e tipologia dei componenti dell’impianto.
In generale un impianto antincendio è composto da:
Una centrale d’allarme
La centrale è il cuore del sistema, si occupa di gestire gli input dell’impianto e di rispondere con l’output programmato, tipo attivazione di un allarme, attivazione di uno spegnimento automatico o anche l’apertura degli evacuatori di fumo e calore
Essa riceve i “segnali” dai sensori e deve attivare i corrispondenti dispositivi d’allarme.
All’unità centrale vengono collegate tutte le “periferiche” apparecchiature di rilevamento e allarme (sensori, pulsanti antincendio, pannelli ottico acustici).
Per garantire la corretta funzionalità dell’impianto, anche in assenza di corrente o in caso di blackout, la centrale deve essere dotata di una doppia fonte di alimentazione.
Rilevatori d’incendio
I rilevatori incendi hanno lo scopo di segnalare tempestivamente un principio di combustione in modo da rendere possibile la rapida evacuazione dei locali, l’attivazione del sistema di spegnimento e attivare le procedure della squadra di gestione dell’emergenza
Ovviamente ci sono diversi tipi di rilevatori, basati su diverse tecnologie e principi di funzionamento, dai rilevatori ottici di fumo, termici, termovelocimetrici, ma hanno tutti in comune la caratteristica di rilevare un principio di incendio misurando uno dei suoi effetti: tipicamente, aumenti di temperatura, presenza di fumo, o anche scintille o fiamme.
La tecnologia e la varietà di questi componenti permette la “coprire” e risolvere molti problemi di installazione
Pulsanti manuali d’allarme
Ogni sistema di rilevazione deve prevedere anche la possibilità che l’allarme sia attivato direttamente da una persona presente, quindi è necessario distribuire in punti “strategici” questi dispositivi di allarme manuali.
Sirene ottico/acustiche
Il loro compito è quello di diffondere il segnale di allarme incendio. L’allarme incendio può essere diffuso tramite le sirene acustiche, oppure visivamente mediante dei pannelli luminosi o la combinazione delle due soluzioni
È importante dimensionare e scegliere in modo corretto la tipologia giusta di sirena d’allarme in grado di avvertire tempestivamente tutte le persone presenti, anche in ambienti rumorosi.
È possibile incrementare ulteriormente l’efficacia dell’impianto con periferiche specifiche che possono essere attivate automaticamente dell’allarme; ad esempio la chiusura delle porte tagliafuoco, la chiusura delle serrande di aerazione, l’apertura degli evacuatori di fumo/calore, l’attivazione della ventilazione forzata, attivare di un impianto di spegnimento, ecc.. a seconda delle necessità si studia la soluzione più funzionale ed efficace.
QUALI SONO I PASSAGGI CHE BISOGNA FARE PER ESEGUIRE UNA CORRETTA INSTALLAZIONE?
Se la fase progettuale è fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi tipo di impianto, lo è in particolar modo per i sistemi antincendio, che devono avere caratteristiche molto differenti a seconda dei casi concreti in cui si applicano.
Innanzi tutto, si rende indispensabile un’attenta valutazione dei rischi derivanti dalle lavorazioni o dal ciclo produttivo, ma si devono valutare anche le materiale in lavorazione. E’ indispensabile che chi si occupa della progettazione esegua un sopralluogo accurato per valutare le dimensioni dei locali, la loro struttura architettonica, i materiali infiammabili in essi contenuti, la loro collocazione e, infine, la disposizione di ingressi e uscite di sicurezza di tutta la struttura.
Questa valutazione aiuta nella scelta dei rilevatori più idonei ed efficaci da installare.
Per esempio, se abbiamo delle lavorazioni molto polverose, il rilevatore di fumo potrebbe non essere la soluzione giusta in quanto suscettibile di falsi allarmi, ecco che scegliere un rilevatore termico (che fa scattare l’allarme al raggiungimento di una determinata temperatura) o termovelocimetrico (che rileva il repentino aumento di temperature) potrebbe essere la scelta migliore.
LA MANUTENZIONE COME AVVIENE?
Tutti i sistemi antincendio devono essere sottoposti a un programma di manutenzione che non si deve limitare alle visite semestrali dell’azienda preposta, ma deve essere continuativa con un sistema di sorveglianza interna eseguita da personale aziendale formato.
È importante sottolineare che la manutenzione dell’impianto antincendio è obbligatoria per legge e, in caso di inadempimento è previsto l’arresto da 3 a 6 mesi o una multa da 2.000 fino a 10.000 euro.
Il Decreto Legislativo n. 81 del 09/04/2008 – Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro – elenca nel dettaglio tutti i luoghi di lavoro coinvolti e tutte le sanzioni possibili.
MA NON DEVI PREOCCUPARTI PERCHÈ NOI LIBERIAMO LE AZIENDE DAI VERI PROBLEMI DELL’ANTINCENDIO DA 3 GENERAZIONI
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