Impianti antincendio
Sai per quale motivo l’impianto antincendio viene considerato un elemento di sicurezza molto importante?
Sai qual è il suo scopo?
Noi di C.A.M.P.I Antincendi ci occupiamo da tre generazioni della progettazione, dell’installazione e della manutenzione periodica degli impianti antincendio.
Operiamo a Verona, Vicenza e Mantova.
Scopri tutto quello che c’è da sapere sugli impianti antincendio.
COSA SONO E A COSA SERVONO GLI IMPIANTI ANTINCENDIO?
Sono “un insieme” di dispositivi (attivi e passivi) il cui scopo principale è quello di avvertire e bloccare lo sviluppo di un incendio all’interno dell’ambiente in cui l’impianto è installato.
Gli impianti antincendio sono una misura di sicurezza utile per fronteggiare un’emergenza
Sono i sistemi antincendio sempre più efficaci ed efficienti.
I più importanti tra gli impianti sono i sistemi che impiegano l’acqua come agente estinguente e si possono dividere in tre macro categorie che vedremo più tardi.
ESISTONO DIVERSI DI IMPIANTI ANTINCENDIO, MA QUALI SONO I PIÙ COMUNI?
Esistono sul mercato diverse tipologie di impianto antincendio, ma i più importanti sono gli impianti automatici, semi automatici o manuali, oltre che quelli destinati alla rilevazione incendi.
Ma andiamo per ordine!
COME ENTRANO IN FUNZIONE GLI IMPIANTI ANTINCENDIO?
Al primo segnale di rischio entrano in funzione.
Chiaramente, la rilevazione avviene attraverso i sensori posizionati nei punti ritenuti strategici dagli addetti manutentori del luogo da monitorare, sensori che hanno il compito di rilevare le variazioni nella composizione dell’aria (la combustione libera anidride carbonica e monossido di carbonio)
La risposta dei sistemi antincendio varia dalla segnalazione acustica o visiva del pericolo fino a una serie di contromisure automatiche come il blocco di alcuni impianti (ascensori, ad esempio) la chiamata ai vigili del fuoco e l’attivazione di ugelli per l’erogazione di getti d’acqua, estinguenti gassosi o agenti schiumogeni.
DA COSA SONO COMPOSTI GENERALMENTE GLI IMPIANTI ANTINCENDIO?
Gli impianti antincendio, generalmente, includono una serie di elementi, definiti in ambito di progettazione in base all’edificio e alle apparecchiature presenti.
Solitamente gli impianti antincendio sono costituiti da:
- Una centralina di controllo che gestisce le informazioni inviate dai sensori ed esegue i comandi.
- I sensori sono rilevatori di gas e/o di temperatura pronti per rilevare ogni variazione nelle condizioni dell’ambiente;
- Una sirena di allarme che avverte della presenza di una minaccia in tempo utile, avvisando i presenti all’interno e all’esterno dell’edificio;
- Le bombole di gas e gli ugelli consentono lo spegnimento o il contenimento delle fiamme in maniera automatica o semi-automatica;
- Il combinatore telefonico infine ha il compito di avviare una chiamata automatica ai numeri preselezionati per garantire l’intervento immediato dei soccorsi.
E ora che abbiamo fatto un breve riassunto di quello che c’è da sapere sugli impianti antincendio possiamo passare alle diverse tipologie.
VEDIAMO NEL DETTAGLIO QUALI TIPOLOGIE CI SONO
SEMIFISSI
Gli impianti antincendio semifissi vengono azionati manualmente e la rete di distribuzione dell’acqua o dell’agente estinguente viene garantita da tubazioni interrate o installate a vista.
In generale sono composti dalla:
- parte fissa composta da tubazioni e dispositivi di erogazione dell’agente antincendio che può essere estinguente o raffreddante.
- parte mobile che comprende le manichette che collegano la parte fissa alle fonti di alimentazione come idranti o autopompa ( solitamente idranti UNI45 e UNI70 e naspi UNI25)
FISSI
Gli impianti antincendio fissi sono collegati alla rete antincendio e possono essere sia ad azionamento automatico che manuale, alcuni prevedono la possibilità di un’alimentazione alternativa con le manichette.
Gli impianti di antincendio fissi si suddividono in:
- Sistemi a preallarme che sono caratterizzati da un impianto a secco, anche se la valvola di alimentazione dell’impianto è comandata da un sistema di rilevazione antincendio.
Sono consigliati negli ambienti dove si vuole evitare un intervento accidentale dell’impianto di estinzione (per esempio locali CED, sale di controllo, librerie, archivi documenti di valore e celle frigorifere). - Sistemi alternativi che si contraddistinguono da due valvole, una di alimentazione a umido e una a secco.
La valvola a secco entra in funzione durante i mesi invernali in quanto l’impianto alla base della valvola di alimentazione è caricato con aria compressa, mentre nei periodi più temperati dell’anno il funzionamento dell’impianto è a umido. - I sistemi a diluvio hanno erogatori privi di elementi termosensibili, tuttavia la fuoriuscita dell’acqua dagli erogatori è regolata da un sistema di rilevazione incendi separato.
Questo tipo di impianti viene normalmente utilizzato dove il rischio di incendio è elevato con produzione di incendi di grandi entità che richiedono ingenti quantitativi d’acqua per garantire lo spegnimento. - I sistemi a umido solo semplicemente caratterizzati dall’acqua in pressione che viene utilizzata come agente estinguente.
- I sistemi a secco invece utilizzano come agente estinguente l’aria in pressione o a vaporizzazione dell’acqua
Questi impianti vengono consigliati soprattutto negli edifici con forti sbalzi termici come soggetti al gelo (per esempio autorimesse) o siti ad elevate temperature.
SPECIALI
Questi ultimi come per gli impianti fissi possono essere azionati sia manualmente che automaticamente, ma si caratterizzano per l’utilizzo di agenti estinguenti alternativi all’acqua e all’aria.
I sistemi speciali sono completamente indipendenti dall’esterno, sia per l’agente estinguente/raffreddante, sia per l’energia necessaria ad erogarlo.
Tra i sistemi di estinzione speciali troviamo i sistemi di estinzione a gas (impianti a saturazione totale con anidride carbonica, gas inerti o chimici), i sistemi a nebbia d’acqua (water mist, water fog), e gli impianti ad aerosol condensati.
Per essere più puntuali ecco una breve descrizione di ogni impianto sopracitato:
- Sistemi di estinzione a saturazione mediante gas inerti, chimici o CO2 sono composti essenzialmente da bombole contenenti il gas, una rete di distribuzione del gas realizzata con tubazioni fisse metalliche e da appositi ugelli.
Sono fortemente consigliati per proteggere gli ambienti chiusi (per esempio cabine elettriche, locali CED, cunicoli portacavi, ecc…) - Sistemi a nebbia d’acqua (water mist, water fog) come agente estinguente utilizzano l’acqua in forma atomizzata con il vantaggio di sfruttare l’effetto della vaporizzazione mediante piccole gocce d’acqua così da eliminare l’ossigeno (elemento basilare presente nella reazione chimica della combustione).
Sono da prediligere in edifici scolastici, biblioteche, edifici storici, o per attività presenti all’interno di industrie (sala macchine, sala prova motori, tunnel ecc…). - Sistemi ad aerosol: l’azione di spegnimento si basa su due azioni, una chimica e una fisica. L’azione chimica prevede di agire sugli elementi della combustione mediante reazione chimica, mentre l’azione fisica è determinata dalla saturazione dell’ambiente.
Questi impianti vengono impiegati normalmente per proteggere dagli incendi ambienti caratterizzati da spazi ristretti, per esempio cabine e quadri elettrici, depositi di combustibile, biblioteche, locali storici, ecc… - I sistemi a schiuma utilizzano una miscela di acqua e schiuma per l’estinzione dell’incendio. Solitamente vengono impiegati per spegnere incendi provocati da liquidi infiammabili e per proteggere ambienti pericolosi come impianti petrolchimici, stoccaggio di pneumatici, depositi di rifiuti, ambienti presenti in industrie ad alto rischio.
SISTEMI DI RIVELAZIONE E DI ALLARME
Gli impianti per la rilevazione di incendi servono a rilevare e segnalare un incendio quando questo è ancora nella fase iniziale, quelli più conosciuti sono sicuramente i rilevatori di fumo, ma è importante sottolineare che è possibile individuare altri prodotti della combustione come una fiamma o il calore.
Un impianto antincendio di questo tipo può essere realizzato in locali che non sono sempre presidiati. In cui in caso di incendio potrebbe passare molto tempo prima di un intervento.
QUAL È LA NORMATIVA CHE REGOLA GLI IMPIANTI ANTINCENDIO?
I sistemi antincendio trovano un riconoscimento formale nel Decreto Impianti (D.M. 20/12/2012), attualmente in vigore per le attività soggette in generale e comunque ripreso quasi integralmente dal Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 3/8/2015).
Secondo normativa l’impianto antincendio è obbligatorio per gli edifici con altezza superiore ai 24 metri.
Inoltre, in base alle dimensioni dell’edificio, all’ambiente in cui è collocato, alle funzioni che l’impianto antincendio svolge e propensione al rischio di incendi si definisce anche la dimensione che deve avere il sistema di impiantistica antincendio.
La legge stabilisce anche alcuni parametri come, ad esempio, l’obbligatorietà di un’alimentazione continua e costante, anche in caso di black out, per l’impianto installato. In aggiunta, tutti gli impianti antincendio devono essere corredati dalla Dichiarazione di Conformità, un documento con cui si certifica che l’impianto è conforme rispetto agli standard tecnici e di legge.
All’interno del documento sono contenuti tutti i dati sull’impianto antincendio e dell’impresa installatrice, come Fiamma Antincendio, il responsabile tecnico, il proprietario dell’edificio e il committente.
Importante! A Settembre del 2021 il Ministero dell’Interno ha emanato tre decreti fondamentali che contengono tutti i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. I decreti entrano in vigore da quest’anno, 2022.
- Decreto Ministeriale 01 settembre 2021 “Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio”
- Decreto Ministeriale 02 settembre 2021 “Criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio
- Decreto Ministeriale 03 settembre 2021 “Criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per luoghi di lavoro”
Questi tre decreti vanno ad abrogare alcuni articoli contenuti nel DM 10 marzo 1998.